L’IDENTITÀ DELL’OPERA

L’ORIGINE

L’origine è un evento, un punto infiammato che, a un certo momento,
ha fatto scattare la libertà di qualcuno.

L’origine della nostra Opera ha una sua identità precisa: “di matrice cattolica”, come dicono gli Statuti delle Fondazioni.
“Chi salva una vita salva il mondo intero”, dice il Talmūd, citato nel film Schindler’s list.
La prima vita da salvare è la mia, qui, adesso. La nostra Opera non nasce per rispondere al bisogno di altri, ma paradossalmente al mio, per poter rispondere poi al bisogno di tutti quelli che incontriamo.
Questa è l’origine dell’Opera: il tentativo di rispondere sistematicamente a un bisogno che urge la propria vita nell’ora, nella giornata.

Desiderio!
Ti ho trascinato per le strade;
ti ho desolato nei campi;
ti ho ubriacato nella città;
ti ho ubriacato senza dissetarti;
ti ho bagnato nelle notti piene di luna;
ti ho portato in giro dovunque;
ti ho cullato sulle onde;
ho voluto addormentarmi sui flutti…
Desiderio! Desiderio! che farti?
Che vuoi dunque?
Quando ti stancherai?

André Gide, Les nourritures terrestres

“…dobbiamo usare tutte le opportunità, tutte le occasioni come possibilità di crescere nella propria autocoscienza
A cosa serve l’Opera se non rende gli uomini più uomini?

Daniele Nembrini, Fondazioni in corso d’opera

La statua di Icaro presente in tutte le sedi delle Opere, ispirata all’Icaro di Matisse, raffigura l’anima del nostro tentativo: può anche essere tante volte sbagliato nei modi, ma è sempre spinto da un cuore infiammato che tende all’infinito.

IL CARISMA

“Parlare di ‘carisma’ dell’Opera mi imbarazza un po’, perché è una parola che attiene anche ad altri ordini di grandezza; in particolare mi riferisco al carisma religioso. Giusto per sgombrare il campo da equivoci: io non penso di avere un carisma religioso; ma l’Opera che ho fondato ha un suo carisma, e il primo che è costretto a farci i conti è il sottoscritto. Come ebbe a dire Matisse a proposito della cappella di Vence: «Questa cappella non sono io che l’ho voluta, è venuta da altrove». È la stessa percezione che io avverto di fronte alla nostra Opera: non viene da me, viene da altrove”.

Il carisma dell’Opera è l’esperienza che io sto facendo e propongo ai miei collaboratori più stretti e a tutti: un’umanità viva, l’incontro con Cristo e la vita come compito. Per dirvela tutta: io ho il desiderio che tutti incontrino Cristo, io la vita la sto dando per questo

Daniele Nembrini, Fondazioni in corso d’opera

Nel nostro lavoro, teniamo sempre presente il monito di Gesù: “I poveri li avrete sempre tra voi” (Mc 14, 7). Perciò sappiamo che, per quanto impegno mettiamo nel rispondere fino in fondo al bisogno che incontriamo, non potremo mai risolvere tutti i problemi di tutti.

Allora forse il contributo più importante che possiamo dare, più che la risposta a un bisogno in senso stretto, è accompagnare chi incontriamo a una presa di coscienza di sé.
Spessissimo infatti, se aiuti una persona a rendersi conto di chi è, il più è fatto: quante volte le persone, quando hanno riscoperto la propria dignità, il lavoro lo trovano da sé…

La questione per me è l’incremento della coscienza di chi sono; e perciò l’esplosione del desiderio.
Ogni giorno io continuo a venire al lavoro con questo desiderio: che io mi renda sempre più conto di chi sono, e che il mio contributo possa portare tutti quelli che incontriamo a rendersi conto di quello che loro sono.
Mai avrei immaginato, quando sono entrato per la prima volta a Calcio, che questa potesse diventare l‘unica ragione per la quale faccio quello che sto facendo: come se il mio mestiere fosse offrire una possibilità, a chi mi sta intorno e poi a tutti, di conoscenza di sé, attraverso l’impegno nel lavoro che ci è dato”.

ARTICOLO 2 DELLO STATUTO

La formulazione più sintetica e consapevole della natura, dello scopo e delle direzioni di lavoro della Fondazione si trova nell’articolo 2 del suo Statuto.
Ci sembra perciò importante riportarlo integralmente.

 OPERA

Fondazione San Michele Arcangelo è un’Opera, ovvero una realtà che vuole contribuire alla missione della Chiesa. È inoltre strutturata e gestita secondo logiche d’impresa, ma senza scopo di lucro, bensì con scopi di utilità sociale, verso i quali sono reindirizzati gli eventuali avanzi di gestione.

MATRICE CATTOLICA

SENSO RELIGIOSO

La Fondazione, di matrice cattolica con riguardo all’esperienza da cui trae origine, si rivolge al senso religioso dell’uomo, ovvero a quel nucleo di evidenze ed esigenze irriducibili – di verità, giustizia, felicità, amore – che costituisce il “cuore” dell’essere umano.

PERSONA

Scopo della Fondazione è promuovere la realizzazione integrale della persona, accompagnandone e sostenendone, attraverso la riscoperta del senso religioso come criterio per l’azione personale, la naturale propensione al compimento di sé, il cui vertice è la libertà, intesa come piena soddisfazione dei propri desideri.

BELLEZZA

L’agire della Fondazione si caratterizza inoltre per:

  • l’esperienza della bellezza – presente nella natura e nelle espressioni culturali, tecniche ed artistiche umane – come possibilità di un cammino di scoperta della verità e del proprio desiderio;

PARTECIPAZIONE

La partecipazione di tutti coloro che ne condividono lo scopo alla costruzione dell’Opera e alla realizzazione del bene comune;

TRASPARENZA

La trasparenza delle relazioni interne ed esterne e della gestione delle informazioni, per favorire la condivisione degli scopi della Fondazione;

SOBRIETÀ

Lo stile improntato alla sobrietà, atteggiamento che indica la preminenza dell’altro come bene per sé e si esprime in una essenzialità e riservatezza che sono un’attenzione e un servizio rivolti all’altro;

 SOSTENIBILITÀ

L’impegno allo sviluppo secondo una logica di sostenibilità, ispirandosi ai criteri propri di un’ecologia integrale, che tenga unite le dimensioni umane, sociali, economiche ed ambientali;

MONDO

L’apertura al mondo come aspetto fondamentale della crescita umana e professionale, che apre la mente a esperienze e culture diverse e si caratterizza anche per la valorizzazione dell’incontro con l’altro.

IL METODO

Senza che le persone si assumano liberamente la loro responsabilità personale, il bene comune rimane una pia intenzione o rischia di diventare una violenta ideologia

Daniele Nembrini, Fondazioni in corso d’opera

Nello svolgimento della propria attività, a ogni Opera e a ogni collaboratore è richiesto un processo di immedesimazione dialogica con lo spirito che anima la Fondazione. Tale processo si svolge in tre fasi:

Chiedere i Criteri:
che presuppone la volontà di immedesimarsi

Esercitare il Potere:
che presuppone la volontà di rischiare

Condividere un Giudizio:
che presuppone la volontà di conoscere

“Osservare tutto, sopportare molto, e correggere una cosa per volta.”

San Bernardo di Chiaravalle

IT’S EXPERIENCE

“Noi, come Fondazioni, prima che occuparci dei bisogni, ci occupiamo del desiderio. Del desiderio mio, vostro e di coloro che incontriamo, ed è questo che ci rende capaci – per come ne siamo capaci – di prendere sul serio il loro bisogno, senza ‘ridurli’ al loro bisogno”

Daniele Nembrini, Fondazioni in corso d’opera

Il nostro impegno è far emergere il talento dei singoli, valorizzando la Persona e il suo desiderio attraverso un invito a fare esperienza. È sulla base di questi obiettivi che nasce il nostro motto “It’s Experience”.

Per sottolineare la centralità della Persona, abbiamo scelto di guardare ai nostri alunni come Talenti da valorizzare, chiedendo loro di diventare protagonisti del proprio percorso e di partecipare intensamente alle attività formative e alle proposte correlate.
Allo stesso modo chiamiamo ogni collaboratore Educatore per ricordare a noi stessi che ciascuno, a prescindere dalla specifica mansione, è chiamato a un compito educativo, in cui è impegnato con tutta la propria umanità.
Educare, per noi, significa introdurre alla realtà dando un criterio per giudicare l’esperienza, che metta in gioco la libertà e la responsabilità di tutti.

In questo modo le inclinazioni dei Talenti si svelano e crescono nel confronto continuo con gli Educatori.

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